Al via la prima edizione de “L’interprete nel cinema” – la masterclass.
Sono stata davvero felice di condividere con i laureandi e neolaureati in interpretariato di conferenza un ciclo di due appuntamenti dedicati all’approfondimento della professione dell’interprete in ambito cinematografico.
Dopo il webinar dello scorso aprile, finalmente ci siamo dedicati ad alcuni aspetti di questa professione che riguardano un ambito specialistico di cui non sempre si sente parlare da parte dei professionisti del settore.
Nelle due giornate di formazione online abbiamo approfondito i seguenti punti:
- Come gestire l’ansia da prestazione;
- Come affinare il problem solving e gestire gli imprevisti;
- Esercitazione pratica di una traduzione consecutiva in conferenza stampa.
- Gestione degli incarichi e portfolio clienti;
- Come candidarsi ad una posizione o inviare una candidatura spontanea;
- Esercitazione pratica di una traduzione dell’ “acceptance speech”.
E’ stato molto interessante osservare l’attenzione dedicata dagli studenti a ciascuno dei punti in agenda.
Ascoltare le loro opinioni, le domande e i dubbi che riguardano la professione dell’interprete è sempre molto arricchente e stimolante, soprattutto per chi lavora in questo ambito da diversi anni.
Le due giornate di formazione sono servite anche a capire l’importanza del networking: fare squadra con i colleghi è un ottimo modo per crescere nella propria professione e per ispirarsi agli altri anche nella gestione delle criticità che questo lavoro comporta.
La vita del freelancer spesso è solitaria, in simbiosi con il computer. Passare troppo tempo da soli davanti allo schermo può essere alienante.
Inoltre, oltre al rapporto umano, avere una rete di contatti di fiducia permette di non rifiutare un lavoro perché si può contare su altri colleghi che possono svolgerlo in parte o sostituirci.
L’importanza del problem solving
Una skill fondamentale per ogni tipo di lavoro, ma in particolare per quello dell’interprete.
Saper intervenire rapidamente sui problemi per trovare soluzioni tempestive è una grande dote.
Che si tratti di problemi tecnici, o problemi linguistici, l’interprete ha sempre qualcosa da risolvere, e con l’esperienza questa capacità migliora sempre di più.
Così come la comunicazione.
Comunicare è fondamentale, e farlo bene ancora di più. Come prescindere da questa abilità se l’obiettivo dell’interpretazione è proprio favorire la comunicazione interlinguistica? A volte non è importante tradurre singole parole, ma piuttosto fornire soluzioni linguistiche che mantengano lo stesso intento comunicativo dell’oratore.
Vi aspetto per la prossima edizione che si terrà a ottobre.